Le orchidee di prateria: piante e habitat a rischio

L’attuale perdita globale della biodiversità è senza precedenti nella storia del pianeta. Si stima che circa un milione di specie animali e vegetali (corrispondenti a 1/8 della biodiversità della Terra) scompariranno, nei prossimi decenni, ad una velocità da centinaia a migliaia di volte superiore al tasso naturale di estinzione. La causa principale di questo fenomeno senza eguali è la pressione antropica diretta (attività umane quali l’urbanizzazione e l’agricoltura intensiva) o indiretta (il cambiamento climatico globale). Come tutte le piante, le orchidee subiscono gli effetti deleteri di queste pressioni.

In aggiunta, però, le orchidee sono piante particolarmente “esigenti” per via della loro speciale biologia ed ecologia: non dipendono solo, per la loro riproduzione, dagli impollinatori, ma anche da specifici funghi microscopici, che sono indispensabili, in natura, per la germinazione dei semi e la sopravvivenza stessa delle orchidee. In conseguenza di questa doppia ed estrema dipendenza, le orchidee sono considerate a maggior rischio di estinzione rispetto ad altre piante, in quanto legate ad altri organismi (impollinatori e funghi) a loro volta minacciati dai cambiamenti ambientali.

Inoltre, gli ambienti di prateria ad alta biodiversità ricchi in orchidee (habitat 6210* nella classificazione degli habitat dell’Unione Europea), un tempo diffusi in tutta Europa, stanno scomparendo. Si tratta, infatti, di un habitat definito semi-naturale, perché il suo mantenimento richiede attività di sfalcio o di pascolamento oggi abbandonate. In assenza di tali tradizionali attività agro-pastorali, si insediano specie vegetali arbustive ed arboree che soppiantano le orchidee.

Publicado el julio 30, 2020 04:47 TARDE por paolapalazzolo paolapalazzolo

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